Donne & Cambiamento
Domenica Francesca Maria Manfredi è un esempio potente di cambiamento e resilienza. Viveva a Massa con suo marito e i loro tre figli. Quando si forma una famiglia, lo si fa sempre per amore. Il matrimonio è una parola carica di significato, che etimologicamente si riferisce al "compito della madre", un concetto radicato nel diritto romano che legittimava i figli nati dall'unione coniugale. Tuttavia, questo "compito" si estende oltre, abbracciando il cammino complesso del matrimonio stesso.
Purtroppo, Domenica si è trovata intrappolata in un matrimonio segnato dalla violenza. Subiva abusi fisici e psicologici di ogni tipo, mentre i suoi figli, innocenti testimoni di questa brutalità, diventavano vittime inconsapevoli della violenza assistita. Qual è dunque il vero "compito della madre" in una situazione simile? Continuare a subire o liberare se stessa e i propri figli dalla spirale della violenza?
Dopo aver bussato inutilmente a tutte le porte delle istituzioni, ricevendo solo indifferenza, Domenica ha preso una decisione coraggiosa: fuggire via. Ha scelto di spezzare il legame con quell'amore malato, per il bene suo, dei suoi figli e, in un certo senso, anche per il bene del suo carnefice. Perché, è importante sottolinearlo, i carnefici esistono finché esistono vittime disposte a esserlo. Domenica ha deciso di non essere più una vittima, salvando se stessa e anche il suo carnefice dalla spirale della violenza.
Sostenuta dalla sua famiglia, Domenica è partita per la Svizzera, portando con sé il figlio più piccolo, Massimo, un bambino di 11 anni con disabilità. Lì ha trovato un lavoro, un'abitazione e la serenità necessaria per crescere suo figlio e garantirgli un futuro dignitoso. Crescendo, Massimo Santucci ha interiorizzato i valori della madre, diventando un paladino nella lotta contro la violenza sulle donne e promuovendo un cambiamento culturale che invita le donne a dire basta alla violenza, a liberarsi degli uomini violenti e a diventare portatrici di messaggi di cambiamento e rinascita interiore.
Il messaggio che dobbiamo diffondere è chiaro: le donne devono sentirsi libere di fare, parlare, urlare e agire senza paura. Domenica è l'incarnazione di quel cambiamento culturale silenzioso, ancora poco diffuso, che il sistema spesso cerca di reprimere per comodità. La sua storia è un esempio di forza e determinazione, e in suo onore verrà dedicata una panchina rossa, non come memoriale di un femminicidio, ma come simbolo di una donna capace di cambiamento.
Angela Maria Fruzzetti